Tecarterapia e diatermia
Stimolare energia dall’interno dei tessuti biologici per attivare i naturali processi riparativi e anti-infiammatori, così possiamo definire l’obiettivo che caratterizza l’utilizzo della tecarterapia.
Tecarterapia è acronimo di “trasferimento di energia capacitiva o resistiva”. L’effetto terapeutico è ottenuto da una modulazione elettrica generata da una corrente alternata ad alta frequenza che induce una biostimolazione dei tessuti biologici trattati.
Tale meccanismo stimola l’attività cellulare e la circolazione sanguigna favorendo l’ossigenazione dei tessuti e la rapida eliminazione dei cataboliti.
L’apparecchio tecar richiama le cariche elettriche naturali da tutto il corpo, aumentandone i processi metabolici cellulari e permettendo di ripristinare la fisiologia tissutale. L’efficacia della tecarterapia si basa sulla possibilità di trasferire energia biocompatibile ai tessuti lesi, inducendo dall’interno le cosiddette “correnti di spostamento”. Questo avviene attraverso il movimento alternato delle cariche elettriche che, sotto forma di ioni, sono costituenti essenziali di ogni substrato biologico.
La tecarterapia associa due modalità di azione: capacitiva, che agisce specificatamente sui tessuti molli (muscoli, sfera vascolare / linfatica, ecc.), resistiva, che coinvolge esclusivamente i tessuti a maggiore resistenza (ossa, cartilagini, grossi tendini, aponeurosi, ecc.). La tecarterapia può essere applicata a varii livelli energetici, che possono essere regolati in base all’effetto terapeutico che si desidera ottenere e alla risposta del paziente. Utilizzando queste diverse modalità operative, la tecarterapia svolge, in sintesi, tre azioni fondamentali:
- Una drastica azione analgesica, agendo sulle terminazioni nervose;
- Un’azione drenante, prodotta attraverso la “mobilizzazione elettrolitica”;
- Una forte stimolazione funzionale sul circolo periferico, che si ottiene grazie a un incremento della temperatura endogena (DIATERMIA, dal greco dia, che significa “attraverso”, e therme, che significa “calore”).
Indicazioni terapeutiche
- Lesioni traumatiche acute;
- Rachialgie aspecifiche;
- Postumi di fratture;
- Artropatie infiammatorie (di natura reumatologica);
- Artropatie degenerative (di natura ortopedica e fisiatrica, quali coxalgia / coxartrosi, gonartrosi, metatarsalgia, rizoartrosi, ecc.);
- Mialgie;
- Deficit articolari;
- Patologie dei tessuti molli (come, ad esempio, stiloidite radiale, epicondilite, epitrocleite, capsulite retrattile, sindrome da conflitto sub-acromiale, patologie della cuffia dei rotatori, fascite plantare, tendinite achillea, ecc.);
- Patologie di natura neurologica (come, ad esempio, cervicobrachialgia, lombosciatalgia, ecc.);
- Nei programmi riabilitativi post-chirurgici (come, ad esempio, interventi di artroprotesi, ecc.);
- Patologie a carico dei sistemi circolatori, linfatico ed ematico (linfedema, edema traumatico, ecc.);
- Medicina estetica