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Linfodrenaggio manuale

Il linfodrenaggio manuale è una tecnica di massaggio che ha come scopo il drenaggio della linfa che è un liquido derivante da un filtrato del plasma e la sua circolazione nell’organismo avviene attraverso i vasi linfatici.

Il linfodrenaggio manuale è una metodica messa a punto nel 1932 dal medico danese Vodder.
Questi, avendo in terapia alcuni pazienti che presentavano i linfonodi del collo ingrossati, si accorse che trattando dolcemente tali linfonodi se ne otteneva una notevole diminuzione del volume e la successiva scomparsa delle patologie da raffreddamento ad andamento cronico, che ne provocavano la tumefazione.
Vodder arrivò così a comprendere che se i linfonodi non sono in grado di purificare la linfa, questa si trova a ristagnare causando diversi malesseri.
Vodder scrive sulla tecnica del linfodrenaggio manuale:
“trattare terapeuticamente il sistema vasale linfatico non è semplice poiché i vasi e in special modo i capillari linfatici, sono sottili come fili di seta. Con precauzione si può trattare tutto il corpo influendo direttamente sul 50% del tessuto connettivo della persona. Per descrivere con una frase gli effetti del linfodrenaggio manuale si può dire che: stimola la circolazione dei liquidi corporei, alimenta i meccanismi di difesa del sistema linfatico, elimina i disturbi di ricambio dell’interstizio”.

Il linfodrenaggio mira quindi a riattivare la circolazione linfatica per evitare accumuli e impurità.

BENEFICI DEL LINFODRENAGGIO

Il linfodrenaggio manuale effettuato da operatori adeguatamente formati, può essere utilizzato sia in ambito terapeutico che estetico. Gli effetti principali sono:

Sistema nervoso vegetativo (SNV): il SNV è formato dal simpatico (nervo del giorno)e dal parasimpatico (nervo della notte). In un individuo sano, i due sistemi dovrebbero essere in equilibrio ma molto spesso predomina il simpatico, con conseguenti distonie vegetative, stress, ipertensione muscolare, algie diffuse, insonnia. Il linfodrenaggio stimola il parasimpatico. Ne è prova il fatto che spesso durante la seduta il paziente si addormenta, si rilassa ottenendo anche una diminuzione del dolore.

Sul dolore: la base tecnica è costituita dalla “teoria del cancello” di Melzach e Wall, cioè, la stimolazione dei meccanocettori e l’inibizione dei nocicettori. Attraverso le leggere pressioni continuamente variate, si eccitano le sinapsi di tipo inibitorio che minimizzano la sensazione dolorosa.

Effetto immunologico: Attraverso lo spostamento manuale del liquido linfatico, gli agenti patogeni presenti nel liquido corporeo, vengono convogliati verso i linfonodi che sono ricchi di linfociti e plasmacellule, favorendo quindi una più rapida reazione del sistema immunitario.

Sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni e linfatici: stimolando il sistema nervoso vegetativo si ha una contrattura degli sfinteri precapillari, favorendo un riassorbimento dei liquidi extracapillari (edema) e a livello linfatico aumenta il ritmo di pompaggio del linfagione (piccola sezione di vaso linfatico provvista di valvola che permette il passaggio unidirezionale della linfa).

Effetto drenante: attraverso l’azione meccanica delle mani si sottrae fluido dal tessuto connettivo lasso per mezzo dei capillari del sangue e del sistema linfatico.

INDICAZIONI DEL LINFODRENAGGIO

Edemi linfostatici estesi: edema dopo mastectomia, isterectomia con interruzione chirurgica delle vie linfatiche di deflusso, edema linfostatico primario degli arti inferiori

Edemi locali di genesi traumatica: ematoma, lussazioni articolari, lacerazione delle fibre muscolari, distrofia di Sudeck

Edemi linfostatici locali post chirurgici (ortopedia, chirurgia estetica, maxillofacciale, etc).

Malattie del tessuto di sostegno connettivo: cellulite

Edemi locali nel Sistema Nervoso Centrale e nervi periferici: emicrania, cefalea, nevralgia del Trigemino, etc.

Squilibri vegetativi: stress, distonia vegetativa